martedì 26 aprile 2011

(Ancora) Sulla bellezza

A volte capita di  affrontare un argomento, senza mai riuscire a considerarlo esaurito... è quello che mi sta succedendo a proprosito della "bellezza", tutto cospira perchè io scriva qualcos'altro legato a questo tema. Dopo il primo post intitolato "La bellezza è ovunque" ed il secondo, "Storia della meraviglia", in cui ho trascritto il testo della canzone "Bellezza ovunque", non posso fare a meno di  scriverne un terzo, in cui riflettere ancora sullo stesso concetto, stavolta prendendo  in prestito le poetiche parole di Kahlil Gibran, tratte da una delle sue opere più note, "Il Profeta", volume composto di 26 saggi, uno dei quali dedicato proprio alla bellezza.
Confesso che fino a ieri non conoscevo Gibran, nè le sue opere, l'ho "scoperto" per caso, parlando di letteratura con un'amica, che ringrazio per i consigli di lettura sempre preziosi! 
A volte capita di  trovare proprio ciò che si stava cercando senza saperlo, ed è subito stupore! 


E un poeta disse:
Parlaci della Bellezza.
E lui rispose:
Dove cercherete e come scoprirete la bellezza,
se essa stessa non vi è di sentiero e di guida?
E come potrete parlarne,
se non è la tessitrice del vostro discorso?
L'afflitto e l'offeso dicono:
"La bellezza è nobile e indulgente.
Cammina tra noi come una giovane madre confusa dalla sua stesa gloria".
E l'appassionato dice:
"No, la bellezza è temibile e possente.
Come la tempesta, scuote la terra sotto di noi e il cielo che ci sovrasta".
Lo stanco e l'annoiato dicono:
"La bellezza è un lieve bisbiglio.
Parla del nostro spirito.
La sua voce cede ai nostri silenzi
come una debole luce che trema spaurita dall'ombra".
Ma l'inquieto dice:
"Abbiamo udito il suo grido tra le montagne,
E con questo grido ci sono giunti strepito di zoccoli,
battiti d'ali e ruggiti di leoni".
Di notte le guardie della città dicono:
"La bellezza sorgerà con l'alba da oriente".
E al meriggio colui che lavora e il viandante dicono:
"L'abbiamo vista affacciarsi sulla terra dalle finestre del tramonto".
D'inverno, chi è isolato dalla neve dice:
"Verrà con la primavera balzando di colle in colle".
E nella calura estiva il mietitore dice:
"L'abbiamo vista danzare con le foglie dell'autunno
e con la folata di neve nei capelli".
Tutte queste cose avete detto della bellezza,
Tuttavia non avete parlato di lei,
ma di bisogni insoddisfatti.
E la bellezza non è un bisogno,
ma un'estasi.
Non è una bocca assetata,
né una mano vuota protesa,
Ma piuttosto un cuore bruciante e un'anima incantata.
Non è un'immagine che vorreste vedere
né un canto che vorreste udire,
Ma piuttosto un'immagine che vedete con gli occhi chiusi,
e un canto che udite con le orecchie serrate.
Non è la linfa nel solco della corteccia,
né l'ala congiunta all'artiglio,
Ma piuttosto un giardino perennemente in fiore
e uno stormo d'angeli eternamente in volo.
Popolo di Orfalese,
la bellezza è la vita,
quando la vita disvela il suo volto sacro.
Ma voi siete la vita e siete il velo.
La bellezza è l'eternità che si contempla in uno specchio.
Ma voi siete l'eternità e siete lo specchio.



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