Il 21 marzo non è soltanto il primo giorno di Primavera, ma anche la Giornata mondiale della poesia, istituita nel 1999 dall’UNESCO e dedicata all’incontro tra le diverse forme di espressione; l’arte poetica, infatti, rappresenta la “base di tutte le altre forme della creatività letteraria ed artistica”, come scrive Puglisi, Presidente della Commissione nazionale italiana per l’Unesco.
Per questo, nonostante il ritardo di un giorno, voglio dare il benvenuto alla Primavera in versi e musica: un connubio perfetto, direi!
Tra le tante poesie dedicate all’avvento di questa dolce stagione, ho scelto “Il ramo rubato” di Pablo Neruda, il mio poeta preferito.
Il ramo rubato
Nella notte entreremo
a rubare
un ramo fiorito. Passeremo il muro,
nelle tenebre del giardino altrui,
due ombre nell’ombra. Ancora non se n’è andato l’inverno,
e il melo appare
trasformato d’improvviso
in cascata di stelle odorose.
Nella notte entreremo
Fino al suo tremulo firmamento,
e le tue piccole mani e le mie
ruberanno le stelle. E cautamente,
nella nostra casa,
nella notte e nell’ombra,
entrerà con i tuoi passi
il silenzioso passo del profumo
e con i piedi stellati
il corpo chiaro della Primavera.
a rubare
un ramo fiorito. Passeremo il muro,
nelle tenebre del giardino altrui,
due ombre nell’ombra. Ancora non se n’è andato l’inverno,
e il melo appare
trasformato d’improvviso
in cascata di stelle odorose.
Nella notte entreremo
Fino al suo tremulo firmamento,
e le tue piccole mani e le mie
ruberanno le stelle. E cautamente,
nella nostra casa,
nella notte e nell’ombra,
entrerà con i tuoi passi
il silenzioso passo del profumo
e con i piedi stellati
il corpo chiaro della Primavera.
Voglio infine affidare il compito di salutare la Primavera che “brilla nell’aria e per li campi esulta” (G. Leopardi) all’inebriante musica di Tchaikovsky nel suo “Valzer dei fiori”, tratto dallo “Schiaccianoci”.
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